Re: Italian Feedback: Commenti su Anteprima Katawa Shoujo At
Posted: Fri Sep 23, 2011 3:46 pm
Eccomi di nuovo. Sto provando una nuova procedura: leggere il testo in inglese e tradurlo di prima mano. Dopodiché, confrontarlo con la traduzione preesistente e integrare le scelte che reputo migliori. Ci vuole forse più tempo, ma è più preciso.
Il cancello sembrava decisamente troppo pomposo per quel che era.
In realtà i cancelli lo sono spesso, ma questo lo era in modo particolare.
Mattoncini rossi, ferro battuto nero e stucco grigio combinati in un insieme che non aveva nulla di accogliente.
Mi sono chiesto se avesse l'aspetto che dovrebbe avere il cancello di una scuola, ma non sono riuscito a decidere. Probabilmente no.
Ovviamente non volevo restare lì fermo troppo a lungo a riflettere sul cancello, per cui l'ho attraversato con un passo svelto che mi ha fatto sentire sorprendentemente bene.
È bello andare avanti.
Mantenendo l'andatura mi avvicino all'edificio principale dell'Accademia Yamaku. Sono solo, dato che i miei genitori stanno portando le mie cose ai dormitori, e in teoria ci dovrebbe essere qualcuno ad accogliermi.
Il cortile è davvero lussureggiante, pieno di verde.
Non sembra il cortile di una scuola, sembra più un parco, con il suo percorso bello pulito che attraversa gli alberi e il profumo di erba appena tagliata e tante altre cose tipiche dei parchi.
Le parole “pulito” e “igienico” si insinuano nella mia mente. Rabbrividisco.
Ma me ne libero subito. Mente aperta. È la tua nuova vita. Devi prenderla come viene.
Questo è ciò che mi ripeto.
Alcuni grossi edifici si stagliano oltre le chiome degli alberi, troppi e troppo grandi per una semplice scuola.
Tutto sembra strano; è diverso da ciò che credevo di sapere sulle scuole.
È al tempo stesso familiare e incredibile. Anche se mi è stato detto che questa è la mia nuova scuola, dentro di me non la sento tale.
Mi chiedo se la sensazione sia fondata o se è provocata dalle mi aspettative riguardo una scuola per disabili.
A proposito, qui non vedo proprio nessuno. È un po' inquietante.
Mi fa desiderare che ci fosse qualcuno anche solo per ancorarmi a qualcosa di tangibile anzi che avere questa sensazione di essere entrato in un'altra dimensione.
Gli alberi mormorano per il vento e le diverse sfumature di verde che scorrono attorno a me catturano la mia attenzione.
La mia mente torna agli ospedali, a come si dice che le sale operatorie siano verdi perché il verde è un colore rilassante.
E allora perché mi sento ansioso, malgrado tutta questa rigogliosa vegetazione?
…
Solo quando sono arrivato di fronte all'imponente edificio principale scopro con sorpresa perché il cancello mi facesse sentire a disagio:
Era la mia ultima possibilità di tornare sui miei passi, anche se non avevo una vita a cui fare ritorno.
Nonostante questo, una volta entrato non sarei potuto in alcun modo tornare indietro.
Innervosito e con questa rivelazione piantata in testa, apro il portone.
P.S.: complimenti per l'uncanny valley
EDIT: ho cercato di rendere il testo meno ingombrante.
Il cancello sembrava decisamente troppo pomposo per quel che era.
In realtà i cancelli lo sono spesso, ma questo lo era in modo particolare.
Mattoncini rossi, ferro battuto nero e stucco grigio combinati in un insieme che non aveva nulla di accogliente.
Mi sono chiesto se avesse l'aspetto che dovrebbe avere il cancello di una scuola, ma non sono riuscito a decidere. Probabilmente no.
Ovviamente non volevo restare lì fermo troppo a lungo a riflettere sul cancello, per cui l'ho attraversato con un passo svelto che mi ha fatto sentire sorprendentemente bene.
È bello andare avanti.
Mantenendo l'andatura mi avvicino all'edificio principale dell'Accademia Yamaku. Sono solo, dato che i miei genitori stanno portando le mie cose ai dormitori, e in teoria ci dovrebbe essere qualcuno ad accogliermi.
Il cortile è davvero lussureggiante, pieno di verde.
Non sembra il cortile di una scuola, sembra più un parco, con il suo percorso bello pulito che attraversa gli alberi e il profumo di erba appena tagliata e tante altre cose tipiche dei parchi.
Le parole “pulito” e “igienico” si insinuano nella mia mente. Rabbrividisco.
Ma me ne libero subito. Mente aperta. È la tua nuova vita. Devi prenderla come viene.
Questo è ciò che mi ripeto.
Alcuni grossi edifici si stagliano oltre le chiome degli alberi, troppi e troppo grandi per una semplice scuola.
Tutto sembra strano; è diverso da ciò che credevo di sapere sulle scuole.
È al tempo stesso familiare e incredibile. Anche se mi è stato detto che questa è la mia nuova scuola, dentro di me non la sento tale.
Mi chiedo se la sensazione sia fondata o se è provocata dalle mi aspettative riguardo una scuola per disabili.
A proposito, qui non vedo proprio nessuno. È un po' inquietante.
Mi fa desiderare che ci fosse qualcuno anche solo per ancorarmi a qualcosa di tangibile anzi che avere questa sensazione di essere entrato in un'altra dimensione.
Gli alberi mormorano per il vento e le diverse sfumature di verde che scorrono attorno a me catturano la mia attenzione.
La mia mente torna agli ospedali, a come si dice che le sale operatorie siano verdi perché il verde è un colore rilassante.
E allora perché mi sento ansioso, malgrado tutta questa rigogliosa vegetazione?
…
Solo quando sono arrivato di fronte all'imponente edificio principale scopro con sorpresa perché il cancello mi facesse sentire a disagio:
Era la mia ultima possibilità di tornare sui miei passi, anche se non avevo una vita a cui fare ritorno.
Nonostante questo, una volta entrato non sarei potuto in alcun modo tornare indietro.
Innervosito e con questa rivelazione piantata in testa, apro il portone.
P.S.: complimenti per l'uncanny valley
EDIT: ho cercato di rendere il testo meno ingombrante.